Se ci chiedessero quale è la cosa più preziosa che abbiamo, senza esitazione risponderemmo: la nostra famiglia. La famiglia è la vera ricchezza, la nostra gioia, il nostro sostegno, il nostro futuro.
La vita stessa del circense e del lunaparkista, fatta di spostamenti continui da un luogo all’altro, non permette contatti stabili con altre realtà che, in genere, completano la famiglia: con la società civile hanno solo rapporti burocratici, con i paesi dove vanno hanno prevalentemente rapporti di lavoro e la sosta è così breve da non permettere di stabilire rapporti umani duraturi. Con le comunità cristiane, le parrocchie che incontriamo, hanno solo contatti occasionali.
La famiglia è praticamente l’unica realtà in cui si possono vivere stabilmente i valori della Chiesa: una comunità di battezzati, riunita dal Signore, per realizzare e testimoniare l’amore vero e per svolgere un servizio per il mondo che, nel caso specifico di genitori, è quello di generare nuove creature e aiutarle a crescere bene, oltre che a imparare in essa anche il lavoro che svolgeranno per la gente.
È nella famiglia, perciò, che siamo chiamati a vivere la realtà di essere Chiesa del Signore. In una famiglia che vuole essere una “piccola Chiesa”, ci si sforza di vivere in pace e in armonia; si trova la forza e il coraggio, la pazienza di amare anche quando il perdonare e il rifare pace, il cedere su alcune cose costa sacrificio.
In una famiglia che vuole essere una “piccola Chiesa” si prega, da soli o anche insieme; Dio è “di casa” … noi siamo entrati nella “sua” famiglia.
Nella celebrazione del Battesimo siamo stati “tuffati” nell’acqua, questo bagno è simbolico e ci dice che siamo stati immersi, tuffati nella Famiglia di Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo.
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